"Ero tra i volontari che partecipavano al recupero del tesoro alluvionato. Dall'allora soprintendente venni mandata alla acrestia di Santa Croce perché si accorsero che quando l'acqua si ritirava stavano saltando tutte le tessere della tarsia.
Poi venni mandata al Museo Horn e mi misi a lavorare sul tondo del Beccafumi e su tutta la collezione di dipinti. Anche al Museo Horn, man mano che le opere perdevano l'acqua c'era il pericolo era che le superfici pittoriche perdessero il colore. Il mio intervento consisteva nell'applicare delle garze con uno speciale collante.
Mi resi conto che tutte le opere erano importanti perché si trattava di salvare il tessuto culturale di Firenze. Era una lotta contro il tempo.
Ebbi anche una disavventuta che fortunatamente si risolse senza gravi conseguenze: mentre camminavo in mezzo a mezzo metro di fango finii dentro un tombino che era stato scoperchiato dall'alluvione. Venni portata in ospedale e me la cavai con un po' di antitetanica.
Dal punto di vista umano vidi delle tristi situazioni nelle quali purtroppo non potevo intervenire perché non avevo i mezzi e perché in quel momento il mio compito come storica dell'arte consisteva nel fare il possibile per salvare le opere d'arte di Firenze".
La dott.ssa Anna Maria Petrioli Tofani é direttrice degli Uffizi
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