"Quando vidi Kennedy con l'impermeabile bianco sporcodi fango lo salutai in inglese e lui mi strinse la mano"
Testimonianza di Stefano Stefanini (I) -1-
"Arrivai a Firenze subito dopo l'alluvione con due amici, Marco Perotto e Enrico Calzolari che per motivi di lavoro non vedo da molto tempo. Ero studente all'Università di Pisa e con Calzolari avevamo fatto una raccolta di fondi da dare alla Croce Rossa.
In quel periodo all'Università non c'erano esami così" potei rimanere a Firenze ad aiutare per circa una settimana. Ho dei bei ricordi di Firenze in quel periodo. La città si era trasformata era piena di gente che si dava da fare. Se entravamo in un bar ci davano da mangiare e l'ingegno delle persone per tornare alla normalità era incredibile.
In quel periodo di emergenza non c'erano barriere. Ricordo un fiorentino che disse che il clima di quei momenti era uguale a quello vissuto subito dopo la liberazione. Tutti davano il meglio di se stessi. Davanti al grande problema si rimboccavano le maniche e si davano da fare.
Mentre ero a Firenze arrivò anche Ted Kennedy a vedere la situazione della Biblioteca Nazionale. Io lo vidi con l'impermeabile bianco sporco di fango e lo salutai in inglese. Lui si avvicinò e mi strinse la mano. Per lavoro ho incontrato uno dei suoi collaboratori al quale raccontai questa scena.
Per i fiorentini é stato molto importante psicologicamente vedere che c'era la solidarietà internazionale.
Oggi Stefano Stefanini é Primo Segretario dell'Ambasciata Italiana a Washington
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