"Quando arrivai a Firenze, qualche giorno dopo l'alluvione, la situazione era catastrofica. Io ero arrivato come responsabile del settore austriaco per il restauro delle opere d'arte.
Il mio istituto ha lavorato all'inizio per sei settimane, e i nostri studenti, che hanno anche lavorato col prof. Baldini, sono stati tutti pagati dall'Istituto Culturale Austriaco.
Il nostro intervento e stato su tre luoghi della città. Appena arrivati portammo il nostro aiuto alla Biblioteca Nazionale, poi ci trasferimmo al Bargello e in seguito alla Fortezza da Basso dove i miei studenti hanno continuato a lavorare per i dieci anni seguenti. Negli ultimi anni chiaramente gli studenti che lavoravano sulle opere d'arte alluvionate sono diminuiti ma in tutto sono stati tra i quaranta e i cinquanta.
Oggi sono in pensione ma a Firenze sono stato per tre volte per fare la supervisione del lavoro svolto dai miei ragazzi". "Si come ha detto mio marito quando arrivammo a Firenze qualche giorno dopo l'alluvione la situazione era catastrofica. Io ero assistente all'Accademia di Belle Arti di Vienna e coi miei studenti, ne avevo venti, lavoravamo sulle opere alluvionate di Santa Croce e alla Fortezza da Basso.
Gli interventi erano soprattutto sui dipinti del Vasari e sui libri di Paolo Mascani. I dipinti avevano delle bolle d'aria che si erano formate con l'umiditcittà e il lavoro era molto delicato".
| | Back Home |
|
