Arrivati in città ci rendemmo conto della catastrofe
Testimonianza di Susan Glasspool (GB)
"Arrivai a Firenze con una borsa di studio di 45.000 lire al mese. Mi ero laureata in pittura all'Università di Londra ed ero iscritta all'Accademia di Belle Arti di Firenze dove frequentavo i corsi del pittore Primo Conti.
Abitavo a Trespiano, fuori Firenze, e la mattina dell'alluvione nella zona di Trespiano c'era stata una frana. A causa delle piogge, eravamo senza telefono e senza elettricità. La signora che mi aveva dato la casa mi chiese se con la mia auto la potevo accompagnare a Firenze per vedere se i suoi parenti avevano bisogno di aiuto.
Arrivati in città ci rendemmo conto della catastrofe. Io non parlavo italiano, avevo i sandali perché in quel novembre non faceva freddo e non si trovavano stivali di gomma. Non c'era acqua, luce, cibo. Alla mensa universitaria di Via San Gallo mi dissero di andare all'Università di Piazza Brunelleschi per vuotare le cantine dal fango, poi mi mandarono agli archivi degli Uffizi, all'Accademia e negli altri scantinati dell'Università pieni di fango.
Strappavamo al fango libri e quadri ma dopo qualche giorno il lavoro divenne meno sporco. Dovevamo mettere la carta assorbente tra le pagine dei libri. La cosa che più mi colpì fu la solidarietà tra la gente che partecipava a questa emergenza. Nessuno pensava a se stesso e non c'era "l'inseguimento" della ragazza da imbroccare come mi già era successo come straniera. Lavoravamo tutti insieme come un corpo unico. Un disastro di quel genere non si poteva solo guardare e i fiorentini furono stupendi, in una settimana era un'altra volta tutto funzionante.
La prima cosa che notai fu il Ponte Vecchio carico di tronchi. Non so come ha potuto reggere la piena. E durante il lavoro di recupero delle opere d'arte all'Accademia che conobbi mio marito e decisi di rimanere in Italia. Credo che gli "Angeli del fango", come me, sentano tanta nostalgia. Sono curiosa di sapere se, in altre occasioni, hanno avuto la possibilità di riprovare i momenti di solidarietà come quelli avuti a Firenze durante l'alluvione"
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