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L'acqua e' un diritto, non una merce
Dal 1° Forum Alternativo sull'Acqua di Firenze un invito alla condivisione
 

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Oltre 1,5 miliardi di esseri umani non hanno accesso all'acqua potabile. Altri 2,4 miliardi di persone non hanno servizi sanitari. Mentre al 3° Forum Mondiale dell'Acqua di Kyoto si discuteva su come dimezzare queste cifre entro il 2015, numerose organizzazioni non governative, associazioni ambientaliste e movimenti sociali di tutto il mondo hanno preferito disertare Kyoto e riunirsi a Firenze il 21 e 22 marzo 2003 nel 1° Forum Alternativo Mondiale dell'Acqua.

Acqua potabile - Foto CatPress

Gli organizzatori del Forum di Firenze non condividono il modello del Partenariato Pubblico Privato proposto da governi nazionali, Banca Mondiale e Nazioni Unite per reperire i finanziamenti necessari alla risoluzione del problema acqua. "Il modello di privatizzazione PPP ha dimostrato di non essere altro che uno strumento di presa di controllo 'politico', oltre che economico, delle risorse idriche del pianeta da parte delle imprese private multinazionali", dice il comunicato del Comitato Organizzatore del Forum.

Riccardo Petrella, Presidente del Comitato Internazionale per l'Acqua, ha aperto i lavori con questa premessa: "Oggi abbiamo una società e un'economia violente perché il mondo è stato ridotto a un insieme di risorse da conquistare e da sfruttare. Tutto è stato trasformato in merce, persino i geni umani e l'acqua. Presto potrebbe toccare all'aria. In questo modo la vita stessa viene privatizzata".

Per cambiare questa situazione, Petrella ha individuato tre battaglie fondamentali: "La prima è il diritto alla vita. Dobbiamo impegnarci perché tutta l'umanità ottenga il diritto all'acqua e alla vita entro il 2020, quando la popolazione mondiale raggiungerà gli 8 miliardi. La seconda battaglia è creare una società fondata sul senso di appartenenza, sulla solidarietà e la condivisione, perché senza condivisione non c'è vita. La terza battaglia è per la democrazia: servono strumenti e istituzioni adeguate per risolvere i problemi della convivenza e mantenere la pace".

P.S.


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