Creare una cultura del contemporaneo
Un' impresa difficile ma non impossibile

di Angela Tumminelli

"L'arte contemporanea in Toscana è viva ma deve essere divulgata, spiegata e fatta amare". Questa in sintesi è l'espressione dei lavori di un convegno che recentemente ha visto, alla Limonaia di Villa Strozzi, la partecipazione di politici, responsabili di musei, centri e associazioni d'arte contemporanea e anche una rappresentanza attiva di giovani artisti.

Quello che è emerso dai molti interventi, è che vi sono in Toscana diverse realtà contemporanee, da quelle già molto conosciute (Museo Luigi Pecci di Prato, al Centro d'Arte Contemporanea Palazzo delle Papesse di Siena, al Palazzo Fabroni di Pistoia) a quelle che ancora hanno un limitato ambito d'intervento. Fra queste ultime, l'Associazione Arte Continua, attiva a San Gimignano e nella Valdelsa in genere, Villa Renatico Martini, a Monsummano, la Fondazione Teseco per l'arte, di Pisa, la fondazione "Il Giardino di Daniel Spoerri, di Seggiano, la Fattoria di Celle, i Centri giovani e gli Archivi di Giovani Artisti.

Nella situazione nazionale le iniziative toscane non sfigurano neanche di fronte a quelle importanti create dai Comuni di Milano o di Torino o alle realtà artistiche attivate dal Comune di
Palermo che sotto il nome di "il Genio di Palermo" riesce ad organizzare un concorso per giovani, con relative esposizioni in vari luoghi di tutte le opere in concorso e pubblicazione di un catalogo per il vincitore.

E' caso mai il capoluogo, Firenze, a non uscirne benissimo: la mancata realizzazione di quel già famoso ma ahimè non operante, Centro per l'Arte Contemporanea al Meccanotessile ha frenato le molte potenzialità che c'erano in passato: per non perdere ulteriori occasioni è necessario che ci altri spazi, ma anche progetti che sviluppino temi come la didattica, la ricerca, la divulgazione e l'informazione.

Simone Siliani, assessore alla cultura del Comune di Firenze, al convegno ha affermato che "Firenze non deve essere solo il deposito d'opere del passato, che è necessario investire in tecnologia, ma che un ruolo importante lo deve giocare la creatività culturale giovanile, che può essere usata come motore di questo processo di modernizzazione e d'innovazione".
Nella situazione fiorentina, e sono stati anche molti altri relatori a sottolinearlo, possono dare un contributo determinante, i vari Quartieri.

Una dimostrazione di quanto sia possibile fare in realtà decentrate, viene dal Quartiere 4 (zona Isolotto Legnaia) che ha al suo attivo già diverse manifestazioni fra cui le esposizioni a Villa Vogel, nel periodo 16 giugno 2 settembre 2000, di Robert Pettena e di Vittorio Messina, in collaborazione con il Museo Pecci di Prato e la promozione, in collaborazione con l'Archivio Giovani Artisti di Firenze e dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, del convegno, "Creare una cultura del contemporaneo in Toscana", organizzato da CreArte.

Le periferie, in una città spesso sovrastata dall'importanza del centro storico, in cui sono in ogni caso difficili da collocare opere d'arte contemporanea, hanno potenzialità che devono essere sfruttate al meglio. Operazioni di divulgazione, ma anche d'inserimento d'opere d'arte con la partecipazione attiva d'artisti insieme alla popolazione, riqualificherebbero tutto il tessuto urbano
e favorirebbero il diffondersi di quella cultura del contemporaneo che manca generalmente in Italia,
ma che in una città come Firenze, ancorata saldamente al suo meraviglioso passato artistico, appare ancor più carente.



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