Storie al femminile
"scolpite" sui muri di Firenze
di Angela Tumminelli
Un esercizio divertente per mettere alla prova occhio e memoria, potrebbe essere quello di girare per strada cercando le targhe, le epigrafi e le iscrizioni più strane che sono inserite sui muri della città.
Ma non sempre la curiosità di sapere quando e perché sono state collocate lì, potrebbe essere soddisfatta; anche la persona più colta e fornita di buona memoria certamente non saprebbe darsi tutte le risposte.
Ad esempio pochi sanno, o si ricordano, chi sia stata "Corilla". E la targa sulla quale figura questo nome - nella fiorentina via Zannetti - dice solo: "Qui abitò Corilla nel secolo decimo ottavo".
La copertina del libro di Elena Giannarelli
Una delle targe pubblicate sul libro "Donne di Pietra"
In casi difficili come questo un aiuto può venire leggendo un libro intitolato "Donne di Pietra", nel quale vengono raccontati i fatti salienti della vita delle donne a cui Firenze ha dedicato un pensiero scritto, o meglio, scolpito, sui muri della città.
Sfogliando le pagine si apprende ad esempio che quella tal Corilla, è stata una poetessa apprezzata oltre che per le sue improvvisazione poetiche anche per il suo gradevolissimo aspetto.
Pistoiese di nascita, le sue arti (poesia e bellezza) la portarono a Napoli, Roma, Firenze, Siena, Parma e Innsbruck. In Austria ci andò in occasione del matrimonio del Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo, con Maria Luisa di Borbone di cui divenne poi la poetessa di corte. Non le mancarono altri riconoscimenti e fu anche iscritta all’Accademia dell’Arcadia (Istituzione letteraria romana in cui gli accademici dovevano assumere nomi pastorali) dove prese il nome di Corilla Olimpica.
La bella poetessa, al secolo Maddalena Morelli, morì a Firenze nella casa dove ancora oggi è visibile la targa, ed ebbe solenni commemorazioni ed onoranze.
Nel volume si leggono altre notizie che riguardano la vita di Corilla e quella di tante altre donne a cui è stata dedicata una epigrafe.
Ad esempio Suor Domenica dal Paradiso conosciuta anche come "Madre cicala", perché parlava molto, a cui oltre che una targa, Firenze ha dedicato un busto. Una suora questa che pur non sapendo scrivere, compose (dettando ad altri che scrivevano per lei) un trattato di etica, la regola per le consorelle, e anche dei sermoni.
Sono circa una cinquantina le donne di pietra di cui nel volume viene tratteggiato il carattere, il tipo di vita, l’ epoca in cui hanno vissuto ed è come scoprire altrettanti personaggi femminili di una Firenze del passato, che ritornano a vivere nelle vie della città di oggi.
Autori Elena Giannarelli e Lorella Pellis
Editore Giorgi e Gambi
Pagine 224
Prezzo lire 24.000
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