La figura di Perseo nell'opera di Cellini
Una lettura psicologica
 

di Giuseppe Roncoroni

Queste cose non accaddero mai
ma esistono sempre
(Salustio)

 

Il mito di Perseo e Medusa


Le Gorgoni sono femmine mostruose e prepotenti. Stanno con la bocca spalancata e la lingua pendente e hanno, per capigliatura, un nido di serpenti. Sono temute perché hanno l'abitudine di tramutare in pietra chi ne osserva il viso. Succede così che Polidette, per sbarazzarsi di Perseo, gli ordini di mettersi sulle tracce dell'unica mortale tra le tre sorelle. Perseo riuscirà a strappare la testa di Medusa per poi servirsene e pietrificare anche Polidette.

Quali sono le armi di Perseo? Le ninfe gli hanno donato un elmo che lo rende invisibile, dei sandali alati e un sacco da viaggio. Atena gli dà uno scudo, lucido come uno specchio, ed Ermes gli dà un falcetto. Così Perseo trasvola coi sandali all'estremo occidente e si nasconde alle altre Gorgoni in virtù dell'elmo. S'avvicina a Medusa che dorme e, guardandola nello scudo che fa da specchio, col falcetto le trancia la testa e la depone nella sacca.

Il Perseo

1) Cellini : Gruppo del Perseo 2) Il trionfo di Perseo su Medusa

Chi è Perseo e chi è Medusa?

Perseo vuol dire Distruttore. Gorgone e Medusa stanno per Furiosa e Sovrana. L'uno e l'altra mettono in scena la lotta che c'è stata, nella nostra cultura, tra l'uomo e la donna. A cosa si deve la vittoria dell'uomo? A quali facoltà? Il falcetto è lo strumento virile che è stato affilato attraverso la violenza. Ci sono, poi, i mezzi di difesa e di fuga. L'uomo si camuffa con lo scudo che fa da specchio e che ebbe in dono, non a caso, da una donna. Infine, se gli va male, con la complicità delle ninfe può calzare i sandali, premere l'elmo in capo, imbracciare il sacco e avviarsi sul sentiero della libertà.

La vittoria del Distruttore su Sovrana culmina col taglio della testa. Cosa succede quando la testa si stacca? Dal tronco prendono forma un piccolo eroe, nella cui mano già scintilla un falcetto d'oro, e un cavallo alato assieme al quale se ne va il Distruttore. Si compie, così, quel rito che riduce la donna al ruolo di schiava e di madre. Dal colpo di falcetto sono nate delle creature che ricordano l'arma e i sandali del padre. Cosa resta della donna? Lo sguardo di fuoco che sarà esibito, da allora, nel pugno dell'uomo e sullo scudo dei guerrieri.


Il mito di Perseo e Andromeda

Cosa fa, ora, Perseo in vicinanza d'una fanciulla in catene e d'un mostro marino? Perseo, al ritorno dallo scontro con Medusa, incontra la fanciulla che è offerta in sacrificio e promette di salvarla se l'avrà come sposa. Così si lancia con gli alati calzari e affonda la lama nel collo del mostro. Com'è che ci riesce? Ci riesce perché il mostro è ingannato dalle ombre che si formano sull'acqua. La sposa di Perseo si chiama Andromeda e, cioè, Colei che è vicina all'uomo.


Chi sono Perseo e Andromeda?

Questa è la coppia tradizionale. Perseo, sposando Andromeda, ha finalmente accanto a sé una donna che accetta il dominio e la protezione dell'uomo. Perseo l'ha conquistata ripetendo, per sconfiggere il mostro, la strategia che era servita contro Medusa. Anche stavolta usa il trucco dello specchio e, benché sia poco pratico, il metodo della decapitazione. Ma cos'è il mostro? Quale aggressività ci raffigura? L'aggressività dell'ambiente che minaccia la loro unione? L'aggressività di Perseo? L'aggressività di
Andromeda?

3) Danae con Perseo

4) Zeus

   

5) Il volto di Zeus

6) L'elmo di Perseo

Perseo e Medusa secondo Cellini

La scultura che ritrae il trionfo di Perseo su Medusa (2) sovrasta delle nicchie dove stanno le figure dei genitori e dell'eroe quand'era bambino (3,4,5). Chi sono i genitori? Il padre è Zeus che fecondò la madre, Danae, prendendo la forma di pioggia d'oro. Perché fanno da contorno all'impresa del figlio? Qual'è il ruolo che hanno? Ce lo suggeriscono dei dettagli: il rovescio dell'elmo di Perseo (6) è una maschera che ripropone i lineamenti di Zeus e il gesto di Zeus sembra l'inizio del gesto che Perseo ha concluso. E' come se l'eroe, soggiogando Medusa, s'ispirasse in qualche modo al padre. L'ultima parte dell'opera ci permetterà di capire meglio.


Perseo e Andromeda secondo Cellini

Il rilievo descrive la storia di Perseo e Andromeda. Alle spalle ci sono dei personaggi. Chi sono? E' ancora la famiglia di Perseo. Le sculture, infatti, ci permettono di riconoscere Zeus nel vecchio che compare in due pose: è benevolo verso il figlio ma alza il braccio, ancora, al di sopra della moglie. Il bambino diventa l'eroe e, sdoppiandosi, imita la mossa di Zeus sia di fronte al mostro che di fronte ad Andromeda. S'avventa sul mostro con un falcetto che si dilata in sciabola e allo stesso modo, davanti ad Andromeda, partendo dal sesso disegna col braccio la curvatura della sciabola. Sembra che la fanciulla fronteggi chi l'ha incatenata, non chi la libera, e che si ripari dalla sua ira. Ed è in rapporto col mostro perché, oltre a essere vicina, riprende le fattezze degli arti inferiori come se dall'acqua emergessero assieme quella dolce forma e quella belva. Si può dire così: l'eliminazione del mostro è un esorcismo che purifica la donna dalla sua aggressività.

7) Perseo libera Andromeda


L'analogia tra i due miti secondo Cellini

Cosa succede tra Perseo e Andromeda? Cellini ci spiega che Perseo fa ad Andromeda ciò che aveva fatto con Medusa. Medusa e Andromeda personificano la sovversione e la sottomissione. Il mostro del rilievo coincide con Medusa quand'è indemoniata e, d'altro lato, Andromeda corrisponde alla sua testa placata che è stretta in pugno nella scultura. Perché Perseo si comporta così con le donne? Perché Zeus faceva la stessa cosa e l'ha insegnato al figlio. Cellini lo dice in due modi nelle sculture: con la maschera di Zeus nella nuca di Perseo e con la continuità dei loro gesti. Ce lo dice meglio nel rilievo: il gesto si fa identico e, in più, i personaggi sono in sequenza così che Zeus può trasferirsi sulla nuca di Perseo.

Cellini come Perseo

Cellini ha centrato, dunque, la figura di Perseo su due temi. Il primo, che è l'autorità sulla donna, si confà bene al mito di Medusa e lo si può ritrovare, viste le analogie che hanno,nel mito di Andromeda. Il secondo tema, cioè l'imitazione del padre e della tradizione, è qualcosa che nel mito non c'è. Ma che importa che Cellini l'abbia scelto o l'abbia creato? Si può fare lo stesso discorso: l'uno e l'altro tema riflettono la personalità dell'artista. Chi legge l'autobiografia (La vita, Einaudi, 1973) intuisce che Cellini è come Perseo e che il padre di Cellini è come Zeus. Entrambi sono dominanti e distruttivi.


Perseo secondo Burne Jones

8) Burne Jones : Perseo con Medusa e Andromeda

Un sorprendente dipinto conferma la valutazione di Perseo, l'uomo che sottomette la donna, e conferma il legame che c'è tra Medusa e Andromeda. Perseo con una mano sancisce il potere sulla donna, rappresentata dalla testa ormai doma e aggraziata di Medusa, e con l'altra mano si concede ad Andromeda. La sposa contempla le spoglia della ribellione in uno specchio d'acqua dov'è ribadita, persino col sovrapporsi dei volti, l'identificazione con Medusa. Lì si racchiudono tutte le tensioni che ci sono, storicamente, tra l'uomo e la donna. Quale uomo, alle prese con Medusa, non vorrebbe convertirla in Andromeda col taglio della testa o con la variante, più fine, della lobotomia? Quale donna non rinnoverebbe, appena lo può e come lo può, la reazione di Medusa di fronte all'arroganza di Perseo?


La disattenzione dei critici

I critici ci aiutano molto poco. Nessuno mette in luce, per esempio, il rapporto tra Perseo e Zeus e tra Medusa e Andromeda che c'è nelle opere di Cellini. Venturi (Storia dell'arte italiana, Hoepli, 1901-1940) non riconosce Zeus sull'elmo di Perseo: scrive, infatti, che "l'elmo non è più la chiocciola del bozzetto di cera, non il casco pennuto di Mercurio nel bozzetto in bronzo, ma una calotta foggiata nel rovescio a mascherone accigliato". Non riconosce Zeus neppure nel vecchio del rilievo e, in generale, non riconosce nessuno di quel gruppo: scrive che "il sacerdote a destra, enorme, mal si regge ... la donna che gli sta appresso pare fatta di stecchi ... una figura a stiacciato sta davanti alla schiera presso
Andromeda". Anche Pope-Hennessy (Cellini, Mondadori, 1986) è poco intuitivo. Ci ricorda che la maschera dell'elmo è forse un autoritratto, secondo la tradizione, e dà per certo che il gruppo di destra del rilievo sia formato dagli afflitti genitori di Andromeda.

Non sono meglio i commenti sulle altre opere. Un catalogo che si chiama Lo specchio e il doppio (Fabbri, 1987) ci dice, a proposito dell'affresco di Burne Jones, che Medusa è vista come femmina fatale e che "... una inedita superficie riflettente per il volto di Medusa è lo specchio d'acqua di una fontana ... su cui si curvano Perseo e Andromeda in veste di amanti cortesi ... sulla passione coniugale sembra non avere alcun potere la fascinosa Gorgone ... le sue palpebre sono socchiuse e mentre Andromeda ne spia curiosa i lineamenti l'eroe è ormai totalmente estraneo alla sua malìa". Qui sfugge del tutto il senso dell'opera. Come si fa a non capire che il volto di Medusa è attraente perché è acquietato come, nell'altro mito, è quieta Andromeda? E che rimarrebbe repellente se fosse ancora inferocito e imparentato col mostro?

L'autore abita e lavora a Parma come medico. Ha scritto articoli di filosofia e filosofia della scienza raccolti nel libro L'UNIVERSO CHE APPARE edito dalla Libreria Clup.
Telefono: 347-7699923. E-mail:
giusepperoncoroni@interfree.it.

 


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