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di Sandro Pintus | ||
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Un viaggio, un bellissimo viaggio nel tempo, in un passato di due secoli fa. Per un mese e mezzo questo viaggio è possibile a Firenze, entrando nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, in Piazza della Signoria, dove Fratelli Alinari e l'editore Federico Motta, con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, espongono lo stupendo scenario di "Vedute e paesaggi italiani dell'800". Questo tour, nel secolo dell'Unità d'Italia, dell'invenzione della locomotiva e della fotografia, lo possiamo fare grazie alle immagini originali che provengono dagli archivi Alinari we da collezioni pubbliche e private, musei e fototeche. Immagini uniche, preziose, arrivate dall'Italia e dall'estero. Era il 1839 quando veniva inaugurato il primo tratto della ferrovia Napoli-Portici ma mentre in Italia iniziava l'avventura delle strade ferrate, in Inghilterra e Francia il viaggio in treno era una realtà da diversi anni. Nel 1800 il Bel Paese (termine coniato da Antonio Stoppani nel 1871) era uno degli itinerari del "Grand Tour" dei rappresentanti della buona società europea, soprattutto inglesi e tedeschi. Il quegli anni la bellezza della penisola era pressoché sconosciuta alla popolazione italiana anche per la difficoltà di movimento in un territorio attraversato dagli Appennini e separato dal resto d'Europa dalle Alpi e fu grazie ai viaggiatori-fotografi, autori della mostra, che possiamo ammirare i paesaggi e le città italiane del XIX secolo. Nel 1860 la Francia aveva quasi 9.500 Km. di strada ferrata, l'Inghilterra ne aveva oltre 14.500 e l'Italia solo 2.189 ma col treno a vapore era possibile viaggiare dalle Alpi a Napoli e poi verso la costa adriatica per andare nelle Indie. Furono, infatti, quelle poche migliaia di chilometri che ebbero notevole influenza sul turismo. Il treno e la consentono ai viaggiatori di fotografare la penisola italiana con delle immagini indimenticabili. La fotografia diventa così lo strumento per documentare il territorio e la realtà. Viaggiatori-fotografi italiani e stranieri ci mostrano il Bel Paese attraversando l'Italia con le loro pesanti "scatole magiche" che fermano il tempo. Giorgio Sommer ci presenta la Loggia dei Lanzi, col Perseo, circondata da lampioni di metallo nella Firenze del 1870 ; James Anderson, che lascia la pittura per la fotografia, ci fa vedere Tivoli con le sue cascate nel 1855; Robert Rive fotografa, nel 1862, Marina Grande di Capri ; Robert McPherson ci mostra delle immagini di Roma circondata dalla campagna tra il 1855 e il 1860; Francis Frith, nel 1875, fotografa le rovine di Pompei.
Possiamo anche visitare la Venezia del 1865 di Antonio Fortunato Perini e quella di Carlo Ponti; il Duomo di Milano di Pompeo Pozzi e Bologna vista da Luigi Sacchi; vedere i Butteri nella campagna romana nel 1867 fotografati da Gioacchino Altobelli e molte immagini di fotografi come Pompeo Molins, Giacomo Brogi, Carlo Naya, Giacomo Caneva e altri che ci mostrano paesaggi naturali, piazze e monumenti di un'Italia che oggi a volte è difficile da riconoscere. Una mostra da non perdere che ci permette di capire meglio l'Italia del XIX secolo e ci fa ammirare la fotografia delle origini quando il bianco e nero ci dava ancora spazio per sognare viaggi che, allora, era un po' più difficile fare. Firenze - Sala d'Arme di Palazzo Vecchio - dal 1 Marzo al 16 Aprile 2001 Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 Ingresso: intero L. 12.000 - Ridotto L. 8.000 |
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Vedi anche: "Vedute e paesaggi italiani dell'800" - Il Catalogo |
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