I governi devono agire investendo in fonti energetiche rinnovabili, creare incentivi per le auto ed elettrodomestici ecologicamente compatibili. E' questa la parola d'ordine degli scienziati ONU dell' IPCC (International Panel on Climate Change) a conclusione di un rapporto presentato in occasione del vertice di Bonn che deciderà il futuro del Protocollo di Kyoto. Siamo in allarme planetario e la situazione dell'astronave che ci ospita è molto peggiore delle previsioni: l'attività umana sta continuando a distruggere l'ecosistema della Terra. Il nostro pianeta ha la febbre alta e se non fermiamo il tipo di produzione e il modello di sviluppo, soprattutto nei paesi industrializzati, la situazione andrà peggiorando fino alla catastrofe. Ad aggravare la situazione i consumi esagerati dei paesi ricchi che stanno trasformando il pianeta in una enorme discarica di rifiuti tossici in aria, acqua e terra difficilmente smaltibili. Gli Stati Uniti, con l'amministrazione di George Bush, continuano ad osteggiare il Protocollo di Kyoto pur essendo, con il 25% del totale mondiale, i maggiori produttori di gas serra. Tra il 1990 e il 2000, anziché diminuire hanno aumentato del 13% la produzione di questi pericolosi gas che distruggono lo strato di ozono della Terra. Le già terribili previsioni del 1995, che davano un aumento di 1-3,5 gradi Celsius della temperatura del pianeta nel XXI secolo, sono state superate. Entro il 2100 i valori ipotizzati dagli esperti sono quasi raddoppiati arrivando a 5,8 gradi. | | | | Il buco dello strato di ozono sopra l'Antartide in un'immagine della Nasa del 2 Ottobre 2000 (Per gentile concessione NASA TV) | | Dal 1970 al 2000, sul pianeta, c'è stata una diminuzione del 10% dello strato di neve e negli ultimi 100 anni i ghiacciai alpini sono diminuiti del 50%. Durante il XX secolo, in media, c'è stato un aumento del livello dei mari di 1,5 cm. ogni 10 anni, fenomeno dovuto all'espansione termica causata dall'innalzamento della temperatura media della Terra. Ma il peggio deve ancora arrivare: prima della fine del secolo potrebbero essere sommerse intere aree geografiche del sudest asiatico, degli Stati Uniti, dell'Europa e città tra le quali Londra, New York, Boston e Venezia. Gli scienziati hanno fatto previsioni catastrofiche calcolando che circa 200 milioni di persone saranno inondate da maremoti dovuti ai mutamenti climatici. E' previsto un innalzamento medio degli oceani di circa 80 cm. ma anche se riusciremo a fermare la febbre del pianeta, l'espansione degli oceani continuerà per i prossimi cinquecento anni. Tra gli eventi causati dal surriscaldamento del clima anche la scomparsa della Corrente del Golfo, quella preziosa corrente sottomarina che mitiga il clima dell'Europa del nord, mutamento che potrebbe portare a una nuova era glaciale nelle regioni nord europee. Gli esperti delle Nazioni Unite parlano anche di siccità nell'area del bacino del Mediterraneo e del ritorno della malaria in Europa e negli USA. Il ciclo delle migrazioni degli animali, degli insetti e la fioritura delle piante sono già in fase di cambiamento e si prevede la diminuzione dei raccolti nelle zone tropicali che aggraveranno le già povere risorse di paesi in via di sviluppo. Intanto continuano i segnali che l'Umanità fa finta di ignorare, ultimi dei quali la comparsa delle zanzare nel Circolo Polare Artico e la presenza dei pettirossi nei territori del nord ovest del Canada, specie animali mai viste in quelle zone. Ma non è tutto. Gli scienziati hanno confermato che, nei territori del nord ovest del Canada, le temperature sono aumentate da tre a cinque volte più velocemente che nel resto del paese, alcuni di essi parlano di scioglimento dei ghiacci del Polo Nord che sta mettendo in pericolo d'estinzione gli orsi polari e le foche. A questo punto forse conviene pensare seriamente ai suggerimenti degli scienziati e investire in fonti energetiche rinnovabili, automobili ed elettrodomestici ecologici, a consumi più intelligenti e riciclaggio dei rifiuti. Due esempi da annotare. Il primo ci viene dalla municipalità di Los Angeles, una delle metropoli più popolate che ha tra i maggiori consumi energetici della Terra: dal mese di Luglio 2001, in accordo con il L.A. World Airport, ha deciso di acquistare 70 milioni di kilowattora all'anno provenienti da "energia verde". Il secondo ci viene dall'Australia. Canberra è la città col record mondiale del riciclaggio: riesce infatti a riciclare ben il 98% dei rifiuti prodotti e, entro il 2010, si è posta come obiettivo l'eliminazione di tutti i rifiuti. |