La chiesa di Orsanmichele
 Il tabernacolo marmoreo di Andrea Orcagna nella chiesa di Orsanmichele | Situata nella centralissima Via de’ Calzaiuoli tra Piazza Signoria e il Duomo, la chiesa di Orsanmichele è forse il luogo al quale i fiorentini sono più affezionati perché legata alle Arti e alle Corporazioni che fecero Firenze famosa. Il nome della chiesa deriva da “San Michele in Orto” un luogo di culto dei monaci Benedettini fin dall’895 che andò distrutto nel 1240. Lo spazio dove sorgeva il sito benedettino divenne una piazza, dove fervevano le attività economiche e civiche di Firenze, legata al partito dei Guelfi che all’epoca dominavano la vita della città. Nella piazza sorse il mercato del grano sopra il quale venne costruita una loggia dove, nel Giugno 1289, venne eretta un’edicola dedicata a San Barnaba per festeggiare la vittoria contro i Ghibellini aretini. Sul pilastro della loggia venne posta una tavola della Vergine miracolosa dipinta da Ugolino da Siena e, in onore della Madonna, nel 1291, la giornata del 10 Agosto venne dedicata ai fornai di Firenze legati al grano e alla loggia che ne era il punto di riferimento. Nel 1336 venne deciso di erigere un nuovo palazzo che doveva servire da luogo di preghiera attorno alla Madonna e deposito del grano della città. I lavori di costruzione vennero affidati all’Arte della Seta che si avvalse di architetti come Francesco e Simone Talenti, Neri di Fioravante e Benci di Cione che crearono una bellissima opera di arte romanico-gotica. La venerata Vergine di Ugolino venne probabilmente distrutta da un incendio nel 1304 e al suo posto, nel 1359, venne eretto, da Andrea Orcagna, un tabernacolo marmoreo sul quale venne posta la “Madonna in Trono con otto angeli” di Bernardo Daddi. All’esterno dei pilastri della chiesa di Orsanmichele, tra le arcate, si trovano i tabernacoli sormontati dai patroni delle Arti Maggiori e le loro insegne, opere di grandi artisti come Donatello, Ghiberti, Verrocchio, Giambologna, Nanni di Banco. All’interno invece si trovano gli affreschi dei santi protettori delle Arti Minori, opere di Giovanni del Ponte e Smeraldo e Ambrogio di Baldese. |
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