Cordone, placenta
e liquido amniotico:
i primi giocattoli del nascituro,
fonti di conoscenza e
di esperienza sensoriale

di Gino Soldera
psicologo prenatale e presidente dell'ANEP ITALIA (Associazione Nazionale per l'Educazione Prenatale)
e autore del libro "Conoscere il carattere del bambino prima che nasca" Ed. Bonomi - Pavia 1995

" Potrebbe esserci
uno stadio di sviluppo
placentale-ombelicale-uterino
che precede lo stadio seno-orale?

Qualche bambino potrebbe essere turbato dalla scomparsa
del cordone ombelicale e della placenta?
E' possibile che cordone e placenta
assumano talvolta aspetti fantastici
di rappresentazione nell'infanzia e dopo nella vita?"

Ronald Laing

E' comunemente accettato che la fase orale, nel suo aspetto erotico-orale e sadico-orale, per usare un linguaggio psicanalitico, che il bambino vive durante il primo anno di vita in corrispondenza dell'allattamento e dello svezzamento, abbia, per le sue diverse implicazioni affettivo-relazionali e psico-sessuali, una parte fondamentale nella formazione della psiche dell'individuo e della sua personalità futura.

Dai dati raccolti in questi anni sembra emergere che lo sviluppo della fase orale sia in stretta relazione con l'esperienza di natura orale vissuta dal bambino sin dal grembo materno. Dopo la 14a settimana di gestazione il feto controlla la sequenza di deglutizione del liquido amniotico che si abbassa intelligentemente qualora alcool o tossine associate ad altre sostanze dannose come le sostanze del fumo di sigarette, siano contenute nel flusso sanguigno.

Dalla l5a settimana il feto inizia a succhiare il dito. E' molto probabile che questo movimento istintivo e ritmato del succhiare, che non sembra avere, una propria specifica funzionalità, sia geneticamente determinato, come gia ipotizzato da Milani Comparetti. Esso diventa funzione dopo la nascita col permettere al piccolo di attaccarsi al seno materno. Il dito in bocca probabilmente rappresenta per il nascituro una forma di "oggetto primario", un seno non reale, ma reso presente, rappresentato e portato dentro da sempre, in una mappa genetica misteriosa, fatta di informazioni che coinvolgono la sfera del comportamento.

Ricordiamo che sono state osservate delle reazioni in nascituri di sesso maschile mentre si succhiavano il dito. E questo ripropone il delicato problema dell'autoerotismo e della vita sessuale nella fase prenatale. All'ecografo si può osservare, a partire dalla 16a settimana di gestazione, come il nascituro sia particolarmente goloso di sostanze dolci. Se queste vengono iniettate nel liquido amniotico, egli sarà portato a fare dei movimenti di suzione e di deglutizione accompagnati da espressioni di piacere, mentre le sostanze amare lo portano a fare delle smorfie e a chiudere la bocca in segno di dispiacere.

Sappiamo che le emozioni, anche quelle semplici di piacere e di dispiacere, sono importanti per lo sviluppo della vita affettiva e relazionale. Recentemente e stato dimostrato come il liquido amniotico e il latte materno costituiscono, quale liquido "buono" o "cattivo" a seconda dell'alimentazione materna, un "alimento primario" che condiziona il comportamento alimentare del figlio. Studi condotti dal Prof. Hepper della Scuola di Psicologia dell'Università di Belfast hanno dimostrato che mentre vive nell'utero il feto apprende e riconosce la dieta della madre attraverso il liquido amniotico, e che questo influenza il comportamento alimentare dopo la nascita.

Si e visto che i neonati la cui madre aveva variato la dieta prima e dopo la nascita, incontravano maggiori difficoltà nello stabilire l'alimentazione al seno, rispetto a quelli le cui madre avevano mantenuto la stessa dieta. Ciò e dovuto al fatto che il liquido amniotico e il latte materno hanno lo stesso odore e lo stesso sapore: e molto probabile che il feto si prepari prima della nascita alla suzione, ben conoscendo il sapore e l'odore del liquido amniotico.

La neuropsichiatra e psicanalista Alessandra Piontelli, con i suoi studi attuati con molta precisione e sensibilità attraverso la visualizzazione ecografica prima e l'osservazione diretta poi, ha dimostrato che alcuni tratti comportamentali presenti durante la vita prenatale permanevano anche dopo la nascita. Attraverso vere e proprie sedute periodiche basate sul metodo di osservazione di Ester Bick adattato alla vita pre e post natale, ha rilevato che a 13 settimane di gestazione il feto manifesta delle preferenze delle reazioni e dei comportamenti altamente individuali.

"Il mondo
è il mio grembo,
e il grembo
di mia madre
fu il mio primo
mondo
"
Ronald Laing

In questo senso ha dato un contributo determinante alla conoscenza del carattere e della personalità del nascituro nel suo ambiente intrauterino e ha aperto la strada all'interpretazione qualitativa delle posizioni, movimenti ed espressioni che sembrano rappresentare il mondo interiore del feto.

L'assunzione da parte del nascituro di posture, di abitudini motorie specifiche anche nell'attività orale, offre indicazioni di quello che sarà il futuro comportamento del neonato. Ciò si rileva nel caso di Giulio, un bambino che appariva molto placido e continuamente intento in attività che coinvolgevano la lingua e la bocca, come il leccare in continuazione e con apparente voluttà la placenta e il cordone ombelicale.

Dopo la nascita aveva mostrato di provare un enorme piacere per tutte le attività connesse con il leccare, e più tardi, con l'ingurgitare qualunque tipo di cibo, tanto che a due anni era già notevolmente obeso. Altri studiosi hanno confermato che la motricità fetale, alla fine dei primi tre mesi di gravidanza, assume caratteristiche specifiche e individuali. Dopo questo periodo, sostiene Ernesto Tajani, si può dire che il feto ha una sua personalità e un suo modo di rapportarsi all'interno di quei modelli che sono comuni.

L'osservazione ecografica ha rilevato la maggiore facilità a riconoscere i patterns comportamentali che caratterizzano ciascun feto verso la 17a-18a settimana, sia per l'avanzata maturazione delle strutture neuronali, che per una presenza della placenta che si rende visibile a partire dalla 14a-15a settimana di gesta~ione.

Durante la vita prenatale il feto si stabilisce nella sua modalità di interazione, di esplorazione e di osservazione, relazioni assai complesse con l'ambiente intra-uterino, in particolare con il cordone ombelicale e la placenta. Molti feti dimostrano, nei riguardi della placenta un particolare interesse e ciò sembra dovuto alle sue numerose qualità: calore, consistenza, vascolarità.

Probabilmente per il feto, sia il cordone ombelicale che la placenta, rappresentano l'oggetto da scoprire attraverso l'esplorazione motoria e sensoriale, di tipo eminentemente tattile, e anche l'oggetto con cui fare le prime esperienze di gioco e di conoscenza. Ciò farebbe supporre, come dice Arnaldo Raskovsky, che la presenza dell'oggetto interno nel nascituro sia un attributo trasmesso ereditariamente che permette, data la relativa autonomia e diversità dell'organismo del feto rispetto a quello della madre, l'avvio dei processi introiettivi e proiettivi, fondamentali oello sviluppo della psiche.

Per saperne di più:T.R. Vemy, La vita segreta prima della nascita, Mondadori - Milano 1980L. Janus, La nascita dell'anima, traduzione italiana a cura di E. GsellR. Laing, I fatti della vita. Sogni fantasie riflessioni sulla nascita, Einaudi 1978

(questo articolo é estratto dal n.13)

Vedi anche:

  • L'elemento acqua, i suoi simboli
  • L'elemento acqua in endo ed esogestazione e duranteil parto
  • La nostra casa acquatica
  • L'elemento acqua, i suoi simboli

  • da Blue Planet
  • Gli antichi Templi delle Acque della Sardegna
  • Preghiera a tutte le Sacre Acque
    di Hyemeyohsts (Wolf) Storm, Uomo di Medicina indiano e scrittore
  • Le 12 regole per rispettare l'acqua
  • "Pioggia" poesia di Albino Magaia
  • Le zone umide
  • Le fontane di Roquebrune
  • Le acque dolci della Terra

  • S.O.S. per le falde acquifere
  • Il Rio delle Amazzoni grande arteria del pianeta
  • L'Arno, fiume che disseta Firenze, gravemente malato
  • Le fonti dell'Arno luogo sacro degli Etruschi
  • Le immagini del C.N.R. delle microalghe che popolano l'Arno
  • Un estratto dal romanzo "SIETE FUENTES"


  • torna alla Home Page cliccando il logo

    Donna & Donna
    Donna & Donna
    Centro Studi Il Marsupio

    E-mail:donnaedonna@cosmos.it
    Redazione: Via Cairoli, 46
    50131 Firenze, Italy
    tel. (+39) 055 576043/fax 576266
    © Donna & Donna, 1997 - Tutti i diritti sono riservati.