Ogni anno il giorno dopo Pasqua, a tamburini, porta bandiere,
arcieri, paggetti, alabardieri, sbandieratori, dame,
Un'immaginedel corteo alla festa della Beata Giovanna a Signa
foto Angela Tumminelli |
gonfalonieri, camarlenghi, pastorelli, che compongono il già
lungo corteo medievale che si snoda nelle strade del paese, si aggiunge via via la
popolazione di Signa.
Quella che viene celebrata è la festa in onore della Beata Giovanna, vergine
laica la cui vita (Signa 1242-1307) condotta in preghiera e solitudine, fu scandita
da una serie di eventi miracolosi.
Il primo avvenne quando Giovanna era ancora una bambinetta e stava pascolando le
pecore del gregge del padre; ad un tratto cominciò a piovere e a grandinare
con violenza, bagnando tutti quelli che si trovavano all'aperto. Tutti, meno Giovanna:
dove era lei infatti non cadeva un filo di pioggia o un solo chicco di grandine e
altri giovani guardiani di animali che erano nei pressi, si ripararono vicino a lei
e tornando a casa dissero ai loro genitori: "Non ci siamo bagnati perché
siamo stati insieme a Giovanna".
La fanciulla continuò a stupire i suoi concittadini quando
si ritirò in un romitorio nella valle di Signa per condurre una vita eremitica
fatta di preghiere. Tramite le sue intercessioni si verificarono molti miracoli:
un bimbo morto in seguito al mal caduco fu riportato in vita; molti compaesani che
si recavano in visita - quasi in pellegrinaggio alla grotta di Giovanna - guarirono
dalla peste e ci fu chi divenuto cieco, riacquistò la vista dopo le preghiere
della giovane a cui si era rivolto. I casi di risanamento di persone e di animali
aumentarono giorno per giorno e continuarono anche dopo la morte di Giovanna.
Il culto per quella che ben presto fu consacrata a furor di popolo "Beata",
continuò con il passare dei secoli, presto
Il bambino alla Festa della Beata Giovanna
foto Angela Tumminelli |
sorse anche una "Opera della Beata Giovanna" con il
compito di amministare i beni provenienti da lasciti ed elemosine che in parte servivano
a finanziare le solenni feste che tre volte l'anno - il 9 novembre, il lunedì
di Pasqua e il 10 di agosto - si ripetevano e a cui la popolazione partecipava in
massa.
Gli attuali festeggiamenti hanno cadenza annuale e si protraggono per tre giorni:
il giorno di Pasqua, il lunedi di pasquetta e il giorno successivo, ma il momento
più importante si svolge il lunedì dell'Angelo o, come dicono i signesi,
il "giorno di Beata".
Il Corteo Storico di Signa — 300 persone i cui abiti ed accessori si rifanno rigorosamente
a quelli in uso nel 1400 - sfila per le vie del centro storico della città;
con loro anche un piccolissimo partecipante: un bambino di due-tre anni, che, con
abito lungo chiaro completo di bianche ali, simboleggia un angioletto.
Il piccino, in groppa ad un asinello su cui è sistemato un particolare seggiolino,
è posizionato proprio al centro del corteo; l'itinerario (che viene percorso
in circa due ore) inizia con l'omaggio al corpo mummificato della Beata, conservato
in un urna nella Pieve di S. Giovanni, e poi si snoda nelle vie cittadine e arriva
nella piazza Cavour dove un araldo legge il proclama della Beata Giovanna e il pievano
impartisce la solenne benedizione.
E, il "lunedì di Beata" é ormai da molti anni una festa, non
solo per i signesi ma anche per i molti 'spettatori' venuti da fuori.