Circum 2.2.2.
Sei artisti a confronto
E' una delle poche mostre di arte contemporanea, che Firenze ospita e solo per questo meriterebbe di essere visitata, ma Circum 2.2.2. é anche l'incontro culturale di sei artisti di tre diverse nazionalità (due italiani, due tedeschi e due cechi) che hanno iniziato a dialogare e hanno scoperto di avere comuni visioni artistiche.
Se a questi presupposti si unisce il fatto che le opere esposte risultano realmente suggestive in ambientazioni che ne amplificano le valenze emozionali, non resta che vedere questa mostra allestita nel Museo Marino Marini.
I sei artisti, uniti dal comune obbiettivo che prevede di instaurare, partendo da idee estetiche, un dialogo fra artisti e pubblico, si sono già espressi verso questa direzione in mostre allestite a Wurzburg, Monaco di Baviera, Praga, Bergamo e attualmente lo fanno a Firenze, ultima tappa di questo percorso. Lo spazio viene da loro indagato e arricchito da elementi che creano di volta in volta, a seconda dei luoghi, atmosfere diverse ma tutte affascinanti e capaci di evocare emozioni.
Per il praghese Jiri Beranek, il legno é il mezzo per rappresentare la lotta della natura per la sopravvivenza e contro la distruzione globale; le sue installazioni pervase da una vena poetica hanno anche presenze concrete, (gli stivali "appoggiati" ben visibili in uno spazio della scena quotidiana rappresentata) riconducibili all'uomo. Dunque la presenza umana c'è, si sente anche se non é rappresentata direttamente.
Uno dei due italiani. Gabriele Giorgi (l'altro é Mimmo Roselli) usa come linguaggio la scultura vera e propria a cui riesce a dare respiro e connotazioni spaziali del tutto particolari. Spesso nelle sue opere si può entrare dentro (e succede anche nelle installazioni in cripta al Museo Marini), girarvi attorno, farle proprie, sentendo tutta l'energia che scaturisce dai lucidi metalli forgiati.
Il segreto delle installazioni di artista sta forse nel fatto che riescono a vivere ogni volta di vita nuova come succede ad esempio a quelle in acciaio e gomma, che nella mostra fiorentina, Herbert Mehler ha posizionato sui gradoni di cotto rosso.
Ma anche le opere pittoriche nella ambientazione in cripta trovano un habitat congeniale; da quelle coloratissime piene di movimento del ceco Ivan Ouheel, a quelle monocromatiche dal segno rassicurante, raffinato, spesso ondulato di Mimmo Roselli a quelle dalle pastose coloriture che coprono tutto lo spazio possibile dando la sensazione di voler uscirne fuori, allargarsi in altre spazialità, del tedesco Georg Wirsching.
La mostra "Circum 2.2.2." al Museo MarinoMarini, piazza S. Pancrazio Firenze
visitabile fino al 28 febbraio 1999, orario 10-17 festivi 10-13 chiuso il martedì,é stata curata da Vittorio Fagone ed é promossa dall'Assessorato alla Culturadel Comune di Firenze e dalla Fondazione Marini San Pancrazio.
(A.T.)
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