Il culto di Efesto, il Vulcano dei Romani, ebbe inizio nell'isola di Lemno nell' Egeo settentrionale, un' isola di origine, appunto, vulcanica. Efesto nacque da Zeus ed Era, secondo alcune fonti egli era zoppo dalla nascita e sua madre, vergognandosene, decise di gettarlo dall'alto dell'Olimpo.
Fu accolto da Oceano padre, secondo Omero, di tutte le Cose ed anche degli Dei, da sua moglie Teti e da sua figlia Eurinome che ebbero cura di lui al riparo di una caverna marina. Secondo altre leggende invece, Efesto fu reso claudicante da suo padre che lo aggredì quando il giovane Dio prese le difese di sua madre Era in una disputa con Zeus il quale, afferrandolo per le gambe lo scaraventò giù dall' Olimpo.
| Efesto |
La caduta di Efesto fu lunga e rovinosa e si arrestò sull'isola di Lemno. Nelle profondità di quest' isola Efesto e i suoi compagni di lavoro, i Ciclopi, diedero vita all'arte della metallurgia. Dai loro martelli, che percuotevano incessantemente le incudini della fucina, nacquero armi ma anche gioielli ed inoltre oggetti ed accessori preziosi per gli Eroi e per gli Dei: il Carro del Sole, la corazza d'oro di Eracle, le armi con le quali Achille uccise Ettore in combattimento.
Dalle mani e dalla forza del Dio brutto e deforme che ebbe in moglie Afrodite, la Dea della bellezza e dell'amore, uscirono la bellezza e la grazia dei tanti oggetti che siamo soliti associare alle immagini della mitologia classica. La fucina di Efesto non era situata solo in Lemno, ma in ogni vulcano o in ogni luogo a cui fosse associata la presenza del fuoco, elemento indispensabile al lavoro degli Dei e degli uomini.